venerdì 9 ottobre 2015

Murolungo (2184 mt) per la Val Fua 3 ottobre 2015

Si ritorna in zona Montagne della Duchessa dopo qualche mese. A fine primavera eravamo andati su Cima ZIS e Uccettù, ora invece nuovamente sul Murolungo e Iaccio dei Montoni. La prima volta su queste vette è stato nell'estate 2014.

Partenza quasi all'alba per paura della pioggia, la salita è la solita dalla Val Fua, bellissima valle di origine glaciale scoscesa incastonata tra le pareti del Murolungo. Il tempo è variabile, tra momenti di cielo nero e momenti di schiarite si sale velocemente per questa valle, dopo aver passato il famoso passaggio attrezzato la valle si allarga e cambia nome in Vallone del Cieco. Arriviamo quindi alle Capannie, luogo dove sono presenti diversi stazzi tra i quali il Bivacco Gigi Panei recentemente ristrutturato. Dopo una breve pausa decidiamo, per velocizzare la salita in vista di un cielo non troppo clemente, di salire al Murolungo percorrendo una vecchia traccia che sale diretta a destra delle rocce. Questa via non è segnata su terreno ma è presente sulle carte IGM, ma finché si rimane bassi e si entra nel bosco bisogna andare molto d'intuito, solo quasi in cresta la via diventa più evidente. A questo punto si può seguire il crestone che in poco tempo arriva in vetta oppure, come abbiamo fatto noi, tagliando a mezzacosta raggiungere la sella tra lo Iaccio dei Montoni e il Murolungo, la via anche qua è inesistente ma molto intuibile. Una volta raggiunta la sella abbiamo fatto un breve salto allo Iaccio e poi in poco tempo raggiunta la vetta del Murolungo. Foto di rito e iniziamo la discesa, in questo momento inizia a piovere ma per fortuna durerà poco. Percorriamo la cresta fino ad un bivio per una valletta parallela alla Valle Fredda, per questa via bellissimo il colpo d'occhio su tutta la parete nord del Murolungo con la Grotta dell'Oro in primo piano. Raggiungiamo velocemente il Lago della Duchessa, che in questo momento è all'estensione minima annuale, ma in ogni caso ancora abbastanza vasto. Da qui riprendiamo la via di andata per la Val Fua e in poco tempo siamo all'auto.
Miracolosamente abbiamo preso pochissima pioggia, meno di quella prevista dai vari siti meteo.

Le Montagne della Duchessa sono uno dei posti più belli e incontaminati dell'Appennino centrale, se ne avete la possibilità andateci e sicuramente non resterete delusi. Bisogna però avere un minimo di allenamento, si parte sempre bassi (900/1000 mt di quota) e solo arrivare al Lago della Duchessa sono 800 mt di dislivello.


Località di partenza: Cartore (940 mt)
Dislivello: 1300 mt
Sviluppo: 13,5 km
Difficoltà: EE
Attrezzatura: Scarponi
Gruppo Montuoso: Montagne della Duchessa

Traccia:




Foto:
Partenza all'Alba

Guardando a sud, l'intaglio della Val Fua

Tratto attrezzato nella Val Fua

Il vallone si allarga e la vegetazione lascia spazio ai faggi, il Vallone del Cieco


I faggi iniziano a colorarsi di rosso
Salita nel bosco ripido su traccia inesistente

Monte Velino minaccioso

La vetta dello Iaccio dei Montoni con il Murolungo sullo sfondo

Ultima salita...

Lago della Duchessa dalla vetta del Murolungo

In vetta al Murolungo...

In discesa lungo la cresta, inizia a piovere debole

Bellissimo scorcio sulla parete nord del Murolungo

Il Lago della Duchessa

L'antico borgo di Cartore
Tutte le foto potete trovarle qua!

domenica 20 settembre 2015

Corno Grande (2912 mt) per la Direttissima 13 settembre 2015

Il post su questa escursione arriva un po' tardi causa alcuni impegni e problemi.

Questa via l'ho fatta la prima volta l'anno scorso e data la sua bellezza mi sono ripromesso di percorrerla almeno una volta l'anno, anche se è fin troppo affollata per i miei gusti, vedrete poi le foto.

Quest'anno grande comitiva, siamo in 6 a percorrerla, merito anche ai miei amici friulani venuti apposta per ammirare la maestosità del Corno Grande e la bellezza dell'intero Gran Sasso.
Partiamo intorno alle 7:30 dall'albergo di Campo Imperatore, la giornata è serena anche se molto ventosa. Subito alla Sella di Monte Aquila si nota l'enorme lastrone staccatosi il 15 luglio di quest'anno poco sotto il Sassone all'imbocco della Direttissima (2600 mt), la frana ha interessato per fortuna una zona poco affollata, la valle dell'Inferno.
Dopo aver superato il bivio per la via normale e le ghiaie ripide, imbocchiamo la Direttissima e iniziano le arrampicate, all'inizio semplici ma divertenti passaggi di I°+, e poi qualche muretto e canalino più tecnici con passaggi di II°. Ovviamente la gente è tanta, si sperava che almeno in settembre inoltrato fosse meno affollata, nel passaggio più tecnico come al solito c'è sempre qualcuno che fa da tappo e rallenta la processione. In questo passaggio assicuriamo anche una persona con uno spezzone di corda che i nostri amici friulani hanno portato.
Comunque verso le 11:30 arriviamo in vetta e la ressa aumenta, è stato impegnativo anche solo cercare di andare a prendere il libro di vetta per apporre la classica firma. Quindi dopo qualche foto ci allontaniamo per cercare un posto tranquillo dove poter mangiare e riposare. C'è da dire che in cresta il vento è molto molto forte e trovare un posto riparato non è stato facile.
Riprendiamo la discesa, visto il forte vento decidiamo di percorrere la Via Normale e non la più bella e meno incasinata Via della Cresta Ovest (anche chiamata Via delle Creste). Una fila kilometrica di gente di ogni tipo (dall'alpinista più attrezzato al ragazzo di città con le scarpe da ginnastica che non sa manco lui dove cavolo stia andando) ci aspetta. Con non pochi problemi, dovuta a ghiaia, gente varia e vento ci ritroviamo alla Sella di Monte Aquila e in poco tempo all'Albergo di Campo Imperatore.

Ovviamente per finire tutto in bellezza, mega rustellata in quel di Fonte Vetica a Campo Imperatore. Quando si va in quella zona è una pausa irrinunciabile.


Località di partenza: Albergo di Campo Imperatore (2130 mt)
Dislivello: 820 mt
Sviluppo: 9,5 km
Difficoltà: F la Direttissima, passaggi fino al II° - EE la Via Normale
Attrezzatura: Scarponi, casco
Gruppo Montuoso: Gran Sasso

Traccia:


Foto:
Sella di Monte Aquila con il Corno Grande

Monte Corvo e Pizzo d'Intermesoli

Corno Grande

Corno Grande, si può notare il lastrone bianco che si è staccato

Il Sassone

Primo canalino

Il muretto a metà via, passaggio più tecnico. II°


Io in vetta!

Il ghiacciaio del Calderone ormai ridotto al lumicino, almeno per quanto riguarda la parte visibile

Corno Piccolo

La ressa sulla Via Normale

E per finire al meglio l'escursione, rustell!




Tutto l'album fotografico potete trovarlo qui!

martedì 1 settembre 2015

Pizzo d'Intermesoli meridionale e settentrionale (2635 mt - 2483 mt) 30 agosto 2015

Dopo una vacanza in terra friulana (andatevi a vedere le foto nel mio album perché meritano) rieccoci in Appennino.
Sul Gran Sasso sono presenti due cime note per la loro faticosità, lunghezza e dislivello importanti fanno decisamente da padroni. Uno è il Monte Corvo, che spero di fare prima o poi e l'altro è il Pizzo d'Intermesoli. La scelta per la scorsa domenica è ricaduta proprio su quest'ultimo.

Partiamo da Campo Imperatore alle 7:30, finalmente una giornata discreta come non se ne vedevano da tempo, il meteo è stabile, qualche nuvoletta ci accompagnerà lungo tutta l'escursione ma senza problemi e anzi darà ogni tanto un po' di tregua dal sole viste le alte temperature del periodo.
Il percorso scelto è transitare per il Passo della Portella e qui giù fino al Passo del Cefalone e poi cresta fino a raggiungere la piramide sommitale dell'Intermesoli. L'alternativa era scendere fino all'Alta Val Maone e poi su per la Sella dei Grilli, ma avrebbe aumentato di parecchio il dislivello visto che si sarebbe scesi fino a 1900 mt circa, non era il caso visto l'escursione già lunga di suo.
Scesi dal Passo della Portella passiamo sotto la parete est del Cefalone, molto imponente, per risalire faticosamente sul Passo del Cefalone, da qui lungo la cresta erbosa nord-est del Cefalone fino ad arrivare alla Sella dei Grilli (2200 mt) e quindi alla base della piramide dell'Intermesoli.
Inizia la parte più dura, l'Intermesoli si presenta come un enorme ammasso di ghiaia instabile e ripido, la salita inizia subito irta ma senza difficoltà tecniche se non quello di stare attenti a non scivolare sulla ghiaia. Raggiungiamo il primo canalino dove si arrampica sulla destra su facile roccette di I/I+, bisogna fare molta attenzione a chi sta sopra di noi che potrebbero far scivolare sassi, consiglio vivamente il casco. Superato il primo canalino, poco dopo se ne raggiunge un altro, più corto ma ben marcato, molti passano al centro per la ghiaia ormai fin troppo lavorata ma io consiglio ugualmente di passare sulla facile ma sicura e stabile parete a destra del canale. Una volta usciti dal canale in pochi minuti si è in vetta alla cima principale e più alta, quota 2635 mt. Madonnina e libro di vetta.
Dopo le foto di rito ci dirigiamo verso la vetta settentrionale, qua la ghiaia aumenta di parecchio, difficoltà non ce ne sono, si raggiunge velocemente la parte terminale dopo una breve salita, qua altri divertenti passi di arrampicata di I+ e si è in vetta dove è presente una fragile piccola croce.
Il ritorno per la via di andata, la risalita alla vetta meridionale è un qualcosa che spezza le gambe in modo unico, salita nuovamente su ripida ghiaia di circa 300 mt di dislivello.
Una volta in vetta alla principale si scende. Questo tratto in discesa è da fare con molta attenzione fino alla Sella dei Grilli, causa la ghiaia instabile, tra l'altro noi abbiamo rischiato di prendere in testa 5 sassi vaganti lasciati scivolare da un gruppetto di persone sopra di noi che non avevano tanta cura di chi stava più in basso. Ripeto, molto consigliato il casco anche se non lo mette nessuno (non l'abbiamo portato neanche noi perché non sapevamo, oltre a non aver letto consigli in proposito da nessuna parte, la prossima volta però non mancherà nel nostro zaino).
Una volta alla Sella dei Grilli le difficoltà si azzerano e in poco tempo (neanche tanto ma almeno il sentiero diventa normale) si è all'albergo di Campo Imperatore.

In conclusione, la montagna in questione è molto faticosa ma anche molto soddisfacente, sa regalare bellissime emozioni. Il panorama poi dalle due vette è uno dei più belli del Gran Sasso, la cima è imponente e spazia dappertutto.
Consigliata a chi ha già una minima preparazione alla montagna e sa come comportarsi su certi terreni, almeno si evita che ci vada gente che fa pericolosamente rotolare sassi ogni due per tre.


Località di partenza: Albergo di Campo Imperatore (2130 mt)
Dislivello: 1260 mt
Sviluppo: 15 km
Difficoltà: EE - Brevi tratti di I e I+
Attrezzatura: Scarponi, casco
Gruppo Montuoso: Gran Sasso


Traccia:



Foto:
L'osservatorio di Campo Imperatore con il Corno Grande alle spalle


Pizzo Cefalone

Pizzo d'Intermesoli e la Val Maone

Pizzo Cefalone e la parete est

Pizzo d'Intermesoli

La piramide sommitale del Pizzo d'Intermesoli


Il primo canalino con facile arrampicata



Il secondo canalino d'arrampicare sulla destra

Corno Piccolo e Corno Grande dalla vetta


In vetta all'Intermesoli meridionale

La vetta settentrionale, ancora più ghiaia
Roccette prima della vetta

La croce della vetta settentrionale

Ultima arrampicata prima di arrivare in vetta

Si scende su terreno molto delicato e ripido

Piacevole incontro, un camoscio d'Abruzzo

Tutto l'album fotografico potete trovarlo qua!

venerdì 17 luglio 2015

Corno Piccolo (2655 mt) per la ferrata Danesi 15 luglio 2015

Dopo un periodo abbastanza pieno di impegni ritorno a scrivere sul blog. Lo faccio con un'escursione veramente degna di nota, il Corno Piccolo per la ferrata Danesi.

L'escursione è stata organizzata dall'Ass. Azimuth di Roma della quale faccio parte come accompagnatore. Quindi mercoledì 15 siamo partiti da Roma alle 6 in direzione Prati di Tivo.
Il meteo pare subito buono, sereno anche se con molta foschia, anche ad Assergi (paese alle pendici del Gran Sasso) il massiccio risulta annebbiato come se fosse lontanissimo.
Comunque arrivati a Prati di Tivo prendiamo la cabinovia che ci porta fino alla Madonnina a quota 2015 mt. Da qui inizia la nostra escursione, il panorama mozza il fiato, il Corno Grande con tutto il vallone delle Cornacchie è veramente imponente, ancora resistono numerosi nevai, nonostante il caldo afoso di queste ultime settimane. In poco più di un'ora raggiungiamo, tramite sentiero molto bello con numerosi tornanti e alcuni tratti attrezzati, il bellissimo rifugio Franchetti, punto d'appoggio e strategico per moltissime vie escursionistiche e alpinistiche. Dopo aver salutato il gestore Luca Mazzoleni, che saluto nuovamente qui sul blog, partiamo in direzione Sella dei Due Corni che raggiungiamo in pochi minuti. Dalla sella si apre tutto il panorama verso il versante sud, il Pizzo d'Intermesoli la fa senza dubbio da padrone. Dopo una breve discesa si attacca la Via Danesi.
Preparato tutto il materiale, imbragati e con corda di sicura iniziamo la salita. La ferrata non inizia subito, tocca fare un 60/70 mt di dislivello su ghiaia e facile roccette prima di attaccare la prima scaletta, raggiunta la quale si sale su abbastanza veloci e diretti, circa 30 mt di dislivello di scaletta, le attrezzatura risultano essere in buono stato tranne un piolo rotto. Arriviamo quindi al punto più tecnico della via, il famoso buco, ormai levigato dai numerosi passaggi, con un po' di fatica si riesce a superare (specialmente io visto che sono grosso). Da qui si esce in cresta e si continua per facili rocce abbastanza aeree fino in vetta.
Dalla vetta purtroppo il panorama è guastato dalle nuvole che ormai si sono insediate, il tempo in ogni caso regge ancora ottimamente.
Foto di rito e iniziamo la discesa, questa volta per la via normale, dopo un tratto delicato di placca ripida inclinata raggiungiamo la cresta e da qui pieghiamo a sinistra per prendere la normale (bollinato a nuovo da poco). Anche la normale ha un passaggio a tunnel come per la ferrata Danesi, solo che questo risulta essere ben più largo e facile. Si continua passando per facili roccette da arrampicare e ghiaia. Si risale alla Sella dei Due Corni con un tratto veramente ammazza gambe e velocemente di scende giù alla Madonnina per il percorso di andata. Al Franchetti buonissima l'acqua che scende giù dal ghiacciaio, dopo una giornata del genere è molto rigenerante.

In conclusione, il percorso fatto merita parecchio, l'ambiente è imponente e stupendo. Consiglio veramente di andarci. Di contro sono rimasto leggermente deluso dalla ferrata in se, molto corta e in gran parte fatta a scalette, molto facile e non offre divertenti passi tecnici ad esclusione del passaggio nel buco che per altro non fa parte della ferrata. Mi aspettavo di meglio dalla ferrata più famosa dell'Appennino centrale e non.
In ogni caso se consideriamo l'insieme risulta essere un'escursione piacevole, forse sarebbe più indicato farla combinandola con il Sentiero Ventricini.


Località di partenza: La Madonnina (Prati di Tivo) (2015 mt)
Dislivello: 820 mt
Sviluppo: 6,8 km
Difficoltà: EEA
Gruppo Montuoso: Gran Sasso

Traccia:


Foto:
Il Corno Piccolo visto da Prati di Tivo

Corno Grande e Corno Piccolo con il Vallone delle Cornacchie


Bei passaggi divertenti attrezzati durante la salita al rifugio Franchetti

Il rifugio Franchetti

Il Glacionevato Franchetti

La salita alla Sella dei Due Corni

Campanile Livia

Pizzo d'Intermesoli

Attacco della Via Danesi



Inizia la ferrata!




Lo stretto pertugio alla fine della ferrata


In cresta si inizia a vedere la vetta, nonostante le nuvole

In vetta!

Si inizia la discesa

Il "buco" sulla via Normale


Quasi alla Madonnina

Tutto l'album fotografico potete trovarlo qui!